Non è la pasta che fa ingrassare, sono i condimenti
In tutte le diete low carb, la pasta è il primo elemento che viene eliminato e rinnegato, come se fosse nocivo per la salute.
In realtà la pasta, se introdotta nelle giuste porzioni, non fa assolutamente ingrassare né è deleteria per il nostro benessere.
Anche il riso, il pane e tutti i cereali (farro, orzo, cous cous, etc.) fanno parte della famiglia dei carboidrati e ne contengono la stessa percentuale della pasta: il 70%.
Il nostro cervello si nutre di zuccheri, ed è grazie ai carboidrati che abbiamo una giusta quantità di zuccheri per la sopravvivenza.
In 100 grammi di pasta abbiamo 370 kcal, in 100 grammi di pane 300 kcal e in 100 grammi di riso 300 kcal.
Quindi, anche a livello calorico hanno lo stesso potenziale; la differenza sta “solo” nel condimento.
L’utilizzo di ragù, panna, burro, salsicce o comunque carni troppo grasse fanno raggiungere al piatto di pasta anche più di 600 kcal, ed è proprio questa abitudine che, con il passare del tempo, può farci ingrassare.
Pasta, riso e pane: abolirli dalla nostra dieta è sbagliato
Pasta, riso e pane hanno indici glicemici alti, vengono cioè trasformati in zuccheri durante la digestione, innescando un immediato rialzo della glicemia.
Per ovviare questo, dovremmo aggiungere gli altri nutrienti, come proteine, grassi, ma soprattutto fibra. In questo modo, la nostra digestione sarà più lenta e, quindi, la glicemia si alzerà meno e più lentamente.
La nostra alimentazione si basa prettamente su carboidrati complessi, (55/60% dei kcal totali), quindi, pasta, pane o riso, giornalmente, devono essere presenti nei nostri pasti.
Ma quali sono le quantità di pasta consigliate?
La quantità di pasta per una donna è intorno ai 60/80 grammi; per un uomo, invece, si aggira intorno ai 100/120 grammi.
Chiaramente, ognuno ha le sue quantità a seconda dello stile di vita e attività fisica svolta e solo gli esperti del settore posso creare diete ad personam. Ricorda: improvvisarsi dietisti può creare delle grosse problematiche di salute.
5 condimenti equilibrati per il tuo piatto di pasta
In uno dei 2 principali pasti giornalieri (pranzo o cena… ebbene sì, anche a cena si può mangiare e non succede nulla di male all’organismo) la pasta può essere inserita. Il consiglio è quello che sia sempre seguita da una parte proteica, una di grassi e una di fibra.
Ecco 5 condimenti che puoi usare come esempio:
- Pasta tonno e pomodorini, condita con olio extravergine d ‘oliva
- Pasta con pesto di basilico
- Pasta con piselli e zucchine
- Pasta ricotta e pomodori
- Pasta con ragù leggero (basta non soffriggere l’olio ma cuocere tutto insieme).
Ciò che conta davvero, all’interno di una giornata, non è solo la quantità di calorie totali ingerite, ma anche la loro qualità.
Un’alimentazione sbilanciata verso gli zuccheri semplici (dolci in genere), o verso i grassi, conduce nel lungo periodo aa un aumento del peso – al contrario di un’alimentazione equilibrata a base di carboidrati complessi e proteine.
Chiaramente, anche la pasta fa ingrassare se consumata più del fabbisogno e senza un compenso calorico sufficiente (attività fisica).
Ti ricordo che bastano appena 30 minuti di camminata veloce al giorno (oppure 3 volte a settimana per un totale di 150/180 minuti) per rimanere in forma, senza accumulare chili di troppo.
Dieta della pasta: sì o no?
Pasta o non pasta, la nostra alimentazione deve essere equilibrata e basarsi su 5 pasti giornalieri.
Pasti che devono essere ricchi di fibra e scarsi di zuccheri semplici, grassi saturi, prodotti raffinati e confezionati. Bisogna anche bere molta acqua e, soprattutto, fare attività fisica.
Solo così una dieta può funzionare.
L’equilibrio e la qualità di ciò che ingeriamo è tutto. Non si deve mangiare poco o eliminare gli alimenti, si deve mangiare proporzionato e bene.
Se già segui una buona alimentazione, per perdere peso dovresti affidarti a un esperto del settore e svolgere una regolare attività fisica.
E se vuoi dare una spinta in più, puoi usare prodotti che aiutano la perdita di peso, riducendo l’assorbimento dei carboidrati e aiutando a gestire gli attacchi di fame.